Non dimenticherò mai quella mattina.

Pane tostato, marmellata, succo d’arancia. Buono, certo. Ma due ore dopo ero già in down.

Glicemia a picco, mente annebbiata, fame di nuovo.

Quella è stata l’ultima volta.

Da allora, colazione vuol dire energia che dura: uova, avocado, caffè nero.

Zero zuccheri, zero crolli. Solo concentrazione, fino a sera.

È incredibile come smetti di rincorrere il cibo quando finalmente dai al tuo corpo ciò che serve.

Correvo 5 km al giorno per dimagrire.

Poi altri 5 per non ingrassare.

Eppure la bilancia era sempre lì, ferma.

Con la chetogenica ho capito che il problema non era nel movimento…

Era nel carburante.

Ho ridotto i carbo, aumentato i grassi buoni, e il corpo ha iniziato a bruciare da solo.

Oggi cammino, faccio pesi e sto meglio di quando mi ammazzavo di cardio.

Senza ossessioni. Senza fame. Senza corse inutili.

Era sempre così:

mangiavo sano tutto il giorno, poi alle 22 crollavo. Nutella, biscotti, qualsiasi cosa.

Poi il senso di colpa. Il fallimento. Il “domani ricomincio”.

Con la keto, quella fame notturna è scomparsa.

Non perché ho più forza di volontà.

Ma perché ho nutrito davvero il mio corpo.

Proteine, grassi veri, micronutrienti.

Non è una questione di controllo. È una questione di equilibrio ormonale.

Ora vado a letto sazio. E sereno.

Pensavo che la cheto servisse solo a dimagrire.

Invece il vero regalo è stato mentale.

Dopo due settimane, il cervello si è svegliato.

Focus laser. Nessuna nebbia mentale.

Potevo lavorare 6 ore senza pensare al cibo o al caffè.

Non era più fame ogni tre ore.

Era calma.

Ero presente.

Più produttivo, più lucido.

Era come se avessi finalmente sintonizzato la frequenza giusta.

All’inizio uscire a cena sembrava impossibile.

Tutto sembrava “vietato”.

Poi ho capito: non serve complicare.

Carne? Sì.

Verdure grigliate? Sì.

Olio extra? Sì.

Pane? No, grazie.

Dolce? Acqua frizzante e fine.

Non mi sento privato.

Mi sento libero.

Perché so che sto facendo una scelta che mi fa stare bene.

E non devo più “sgarrare”, perché non sto seguendo una punizione. Sto seguendo me stesso.

Due figli piccoli. Zero ore di sonno.

Prima: caffè su caffè, e mi sembrava di galleggiare nella giornata.

Da quando sono cheto, ho energia reale.

Mi sveglio prima dei bambini. Ho la pazienza che non avevo.

La mente è sveglia, il corpo è reattivo.

Non è solo una dieta.

È avere la forza per giocare, correre, ridere con loro…

senza dovermi “ricaricare” con zuccheri o caffè.

E questa per me è la vera vittoria.